Sette settimane di rialzi: è davvero lungo il rally di cui si è reso protagonista lo yuan, la valuta ufficiale della Cina, la serie più lunga degli ultimi cinque mesi per la precisione (vedi anche Yuan in rialzo grazie a manifatturiero e banca centrale). L’ultimo impulso decisivo è stato dato dalla banca centrale dell’ex Impero Celeste, la quale ha selezionato un tasso record, dopo aver riscontrato che i flussi di capitale sono in crescita. Entrando maggiormente nel dettaglio delle contrattazioni, la divisa asiatica ha raggiunto il suo livello più alto degli ultimi diciannove anni grazie al fixing dell’istituto di credito, tanto da arrivare fino a quota 6,2506 yuan per ottenere un dollaro.
I flussi di capitale sono stati così forti perché gli investitori si sono accorti che la crescita economica cinese è rimasta tutto sommato resistente. Un tasso di cambio più forte, inoltre, è un vantaggio per il governo, il quale può rafforzare la domanda interna. La moneta in questione è aumentata di 0,17 punti percentuali rispetto a una settimana fa, chiudendo molto vicina ai 6,2 yuan presso la Borsa di Shanghai, stando ai dati che sono stati forniti dal China Foreign Exchange Trade System.
Il guadagno odierno è stato invece pari allo 0,7% rispetto alla moneta verde, con la quota di 6,19 che rappresenta il picco maggiore da quando Pechino ha unito il tasso ufficiale e quello di cambio del mercato alla fine del 1993, un raffronto storico ripetuto più volte in questi ultimi tempi per quel che concerne lo yuan. Intanto, le riserve valutarie estere della Cina sono aumentate da 128 miliardi di dollari del primo trimestre fino alla cifra record di 3,44 trilioni, ben oltre le aspettative degli analisti finanziari. Con tutta probabilità, poi, il prodotto interno lordo della seconda economia internazionale è cresciuto di otto punti percentuali nel periodo gennaio-marzo di quest’anno, altro incentivo ai rialzi monetari.