Se una settimana fa il won minacciava le esportazioni coreane, ora la valuta asiatica è alle prese con un forte indebolimento: nel dettaglio, si tratta del declino più consistente degli ultimi due mesi, a causa del meeting odierno del presidente americano Barack Obama, nel corso del quale verrà affrontata la questione del deficit statunitense. I bond governativi della Corea del Sud, intanto, sono variati in maniera leggera. Insomma, è il cosiddetto fiscal cliff (“precipizio fiscale”) a incidere negativamente sul won. Non è nemmeno un caso che il principale indice azionario del paese, il Kospi, sia calato di 0,5 punti percentuali, la peggior chiusura in assoluto dallo scorso 3 agosto.
In aggiunta, c’è anche da dire che i fondi globali hanno provveduto a vendere 454 milioni di dollari in più per quel che concerne i titoli locali, come è emerso dal confronto con la settimana precedente. Tra l’altro, quasi un mese e mezzo fa il won era ai massimi di un anno prima. Il mezzo punto percentuale ceduto rispetto al dollaro americano ha fatto attestare la quota a 1.092,23 won presso la Borsa di Seul. La divisa in questione ha raggiunto anche i 1.092,38 won, vale a dire un totale molto basso, il più basso da una settimana a questa parte.
Il declino complessivo settimanale è invece pari allo 0,4%, come non accadeva da luglio. Il fiscal cliff a stelle e strisce è una minaccia continua per il mercato valutario, in quanto sta incidendo sulle performance dei titoli azionari e ha indebolito a ripetizione lo stesso won. La volatilità implicita di questa moneta è cresciuta di diciassette punti base (+0,17% per la precisione) e ora si avvicina al 5,6%. Le perdite erano state finora limitate dalle esportazioni, ma una situazione simile non poteva reggere a lungo. Il rendimento delle obbligazioni coreane quinquennali è pari al 2,84% (la scadenza è prevista per il mese di settembre del 2017).
