Giusto una settimana fa il won ha interrotto i suoi rialzi valutari: da allora la valuta coreana non è ancora riuscita a riprendersi e ne è una chiara testimonianza l’indebolimento odierno, con un simultaneo ribasso dei rendimenti dei titoli obbligazionari. In pratica, la divisa asiatica ha risentito in maniera negativa del discorso pronunciato da Charles Plosser, numero uno della Federal Reserve Bank di Philadelphia, secondo cui vi sono molti dubbi sul fatto che le misure di stimolo della Fed siano efficaci per l’economia. Le performance negative delle valute asiatiche sono state registrate anche due giorni fa, con queste ultime parole che hanno peggiorato la situazione.
In particolare, lo stesso Plosser si è detto convinto che il nuovo programma relativo all’acquisto di bond approntato dalla banca centrale americana nel corso di questo mese non potenzierà la crescita e potrebbe “spezzettare” in maniera pericolosa la credibilità dell’autorità monetaria. Nel frattempo, l’indice Kospi, il più importante riferimento borsistico della Corea del Sud, è calato per il secondo giorno consecutivo: fra due giorni esatti sarà reso pubblico il report governativo in base a cui la produzione industriale del paese ha subito un calo ad agosto (è il terzo mese consecutivo in questo senso), mentre le esportazioni sono previste in calo di ben sei punti percentuali (il documento sarà pubblicato il prossimo 1° ottobre).
Con i titoli azionari in frenata e questo diffuso scetticismo nei confronti del quantitative easing rappresentano due pressioni di non poco conto per quel che riguarda il won; la valuta in questione avrà ancora delle perdite, ma secondo gli analisti finanziari verranno limitate dagli esportatori e dalle loro vendite di dollari. Entrando maggiormente nel dettaglio delle contrattazioni, il won ha perso 0,1 punti percentuali nei confronti del dollaro, attestandosi a quota 1,121. Il rendimento dei bond a tre anni, invece, è sceso fino al 2,79% (quello iniziale era pari al 3,25%).