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Visco vuole rimuovere banchieri non adeguati

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 Al Forex di Bergamo, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha dichiarato di voler estendere i poteri dell’istituto banchiere, fino a ricomprendere quelli di rimozione dei banchieri che non sono adeguati a ricoprire il proprio ruolo. Come era lecito attendersi, Visco si pone sulla stessa direzione del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che si è augurato un incremento dei poteri di Bankitalia, al fine di evitare il ripetersi di fenomeni non graditi per la stabilità del sistema bancario nazionale.

“La Banca d’Italia” – ha affermato Visco – “può chiedere agli azionisti di rinnovare il vertice aziendale, ma non può incidere sulle loro decisioni, né direttamente rimuovere un amministratore”, ricordando poi che “nel caso di comportamenti impropri si ricerchi la verità, senza sconti; si controllino scrupolosamente notizie e supposizioni” (vedi anche Debito pubblico – dichiarazioni Bankitalia).

Ancora, affermava il governatore, “il quadro normativo va rafforzato” e “l’autorità di vigilanza deve poter valutare compiutamente l’idoneità degli esponenti, nel rispetto di criteri di trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa. Deve poter intervenire efficacemente nei casi in cui, sulla base di fondate evidenze, ritenga necessario opporsi alla nomina di esponenti aziendali o rimuoverli dall’incarico”.

Per Visco, insomma, “non vi è mercato che possa funzionare senza regole né vi può essere prudente gestione senza correttezza”. Di conseguenza, concludeva il governatore di Banca d’Italia, “il corretto svolgimento dell’attività creditizia e finanziaria richiede la competenza e la buona fede degli operatori, entrambe determinanti per assicurare la sana e prudente gestione degli intermediari e per preservare la fiducia dei risparmiatori”.

Per quanto attiene i poteri attualmente in capo a Bankitalia, Visco ha ricordato che “nella sua azione di supervisione la Banca d’Italia ha da tempo intensificato il confronto con gli esponenti aziendali, richiamandoli alle loro responsabilità. Abbiamo imposto regole volte ad assicurare la funzionalità e l’adeguata composizione dei consigli, nonché la trasparenza nei processi di nomina. Tuttavia, i requisiti di onorabilità e professionalità sono fissati con normative rigide; la decadenza può essere dichiarata solo per difetto di criteri tassativamente elencati; quando l’intermediario non è in situazione di crisi, la Banca d’Italia può chiedere agli azionisti di rinnovare il vertice aziendale, ma non può incidere sulle loro decisioni, né direttamente rimuovere un amministratore” (vedi anche Conti pubblici Italia valutazione Bankitalia).