Mentre in Eurozona ci si interroga sulla recessione della Spagna e sul vero rischio default per la Moneta Unica, oltre oceano i mercati prendono le distanze e proseguono sulla via del recupero dalla crisi, che oggi fa’ un altro passo verso la stabilizzazione, anche se i dati non rispecchiano le attese. La disoccupazione usa è scesa all’8,1% rispetto al precedente 8,2% di marzo 2012; sono stati creati 115 mila posti di lavoro invece dei 175 mila previsti dal consenso e probabilmente per questa divergenza tra dati reali ed aspettative il Dow Jones ora ritraccia sul grafico di oltre lo 0.70% scendendo a sfiorare 13100 punti.
Il livello critico a 13000 punti di indice è ormai prossimo ed un close settimanale sotto a questo supporto estremo invertirebbe la fase di recupero di breve termine che gli USA hanno faticosamente “disegnato” sul grafico.
La distanza con l’Euro resta comunque notevole; per quanto infatti il mercato ora si trovi in difficoltà (dopo un’altra ottava di nuovi massimi relativi) nel medio termine il Dow Jones è cresciuto di più e meglio rispetto al FTSE-Mib ma anche rispetto a tutti gli indici dell’Eurozona.
La distanza finanziaria ha ripercussioni enormi sul mercato delle valute, che ora si muove estremamente contrastato. Il crollo di Mercoledì 2 maggio anticipava i movimenti di oggi sul Dow Jones ed ora anche se Euro/Dollaro sale la forza dei compratori è estremamente bassa. Quello che sta succedendo sul Forex è una presa di profitto generale sul ribasso dei giorni precedenti e per questo motivo si rimanda a Lunedì prossimo qualsiasi decisione di medio termine.
►DISOCCUPAZIONE ALL’8,2% NELL’AREA OCSE
Il recupero del Dow Jones in giornata sarebbe una sorpresa e le probabilità sono veramente basse; un close giornaliero (e quindi anche settimanale) al di sopra di quota 13150 rilancerebbe la fiducia anche se la strada verso i target di lungo termine è ormai rallentata dalle preoccupazioni degli investitori.