Gli Stati Uniti “si trovano di fronte alla scelta di tagliare il deficit di bilancio e la base monetaria, non appena gli attuali rischi di deflazione si allontanano, o di preparare il terreno a un potenziale aumento del tasso d’inflazione”, parole di Alan Greenspan, l’ex governatore della Federal Reserve torna a dire la sua – un personaggio controverso e spesso criticato anche per aver dato il via alla bolla immobiliare. Il famoso economista newyorchese ci tiene a fare chiarezza su quali sono in rischi cui va incontro la società americana perché “ vi è un altro potenziale pericolo insito nella politica di bilancio degli Stati Uniti – afferma Greenspan -, un notevole aumento nel finanziamento dell’economia statunitense attraverso il debito del settore pubblico”, per questo motivo la migliore direzione per imboccare la via d’uscita dal tunnel è “continuare a fare affidamento sulle forze del mercato privato di allocare capitale e altre risorse”.
Intanto dalla stampa americana si susseguono voci sul futuro dell’istituzione di Washington. Il mandato di Ben Bernanke è ormai in scadenza (gennaio) e la sua fama è controversa, anche al Congresso non gode di molta stima, anche se Barack obama si è prodigato per difenderne l’operato in tempi decisamente cupi Bernanke rappresenta un “residuo” dell’era Bush. In ogni caso voci dall’americana Cnbc danno per favorito Larry Summers (foto), segretario al Tesoro dell’amministrazione Clinton, “figlio d’arte” e nipote di due Nobel è considerato uno dei migliori economisti del mondo.