Ancora una volta la realtà ha superato le previsioni degli analisti. Secondo le stime la disoccupazione Usa avrebbe dovuto toccare il 9,2% ma il dato sul mese di maggio, diffuso ieri dal dipartimento del Lavoro, è arrivato al 9,4%: mai così male in 25 anni. Nonostante la dinamica dei tagli del personale sia in netto rallentamento (345.000 licenziamenti, il minimo da settembre), il dato comprensivo di lavoratori part-time e delusi che hanno smesso di cercare un impiego cresce di 7 punti al 16,4%.
Intanto dalla Federal reserve (Fed) arrivano considerazioni che non lasciano dubbi sulla difficoltà del momento. Janet Yellen, presidente della Fed di San Francisco, ha sottolineato la necessità che i policy maker si preparino a subire “shock considerevoli”, come evidenziato dalla crescita esponenziale del rendimento dei Treasury (3,86%, record annuale). Secondo la Yellen, uno “sconcertante” segnale della paura dell’inflazione (fonte: Bloomberg). “L’esperienza recente ci insegna – spiega la Yellen – che la Great Moderation è alle nostre spalle, così dobbiamo essere preparati a scosse importanti”. La Great Moderation è la stabilità economica che ha abbracciato i paesi più industrializzati (Giappone escluso) fin dal 1980.
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