Il Tesoro americano e la Federal reserve (Fed) si dicono pronti al via libera per la restituzione dei crediti prestati alle banche in difficoltà. Secondo il Financial Times alcuni istituti sarebbero in grado di restituire i fondi Tarp (Troubled Asset Relief Program) ricevuti grazie al bailout governativo. Il nulla osta di Stato e Banca centrale riguarderebbe 5 o 6 banche al fine di evitare una corsa per un posto in prima fila per la restituzione, col rischio di favoreggiamento per alcuni istituti. Si ripete nei fatti quanto accaduto in autunno. Gli istituti che hanno premuto per ricevere sostegno ora vogliono sbarazzarsi il più in fretta possibile della quota ricevuta per slegarsi dal controllo governativo e avere mano libera nelle pratiche aziendali. Secondo il prestigioso quotidiano finanziario Goldman Sachs, JpMorgan e American Express entreranno nella prima tornata, anche Morgan Stanley avrebbe già fatto richiesta per rientrare dal debito di 10 miliardi. Stessa cifra per GS, 25 miliardi per Jp Morgan e 3,4 per American Express.
Già lunedì scorso, tre banche passate indenni tra le “forche” degli stress-test avevano lanciato un aumento di capitale per poter rientrare dall’incombenza: Capital One Financial (ricevuti 3,5 miliardi), Us Bancorp (6,6) e BB&T (operatore del Sud-Est) avrebbero lanciato la vendita di azioni per 7,5 miliardi di dollari. Per Capital One l’obiettivo è il rastrellamento di 1,5 miliardi tramite la vendita di 56 milioni di azioni (27,75 dollari l’una), mentre Us Bancorp è a caccia di 2,5 miliardi. Diversa la situazione per l’istituto della North Carolina che alla vendita aggiungerà la riduzione dei dividendi.
