Al momento è totalmente da escludere un’aggregazione tra Mps, Bper e Unipol Banca: a sottolinearlo è l’ad di quest’ultima, Carlo Cimbri, sottolineando che per il suo istituto attualmente le priorità sono di diversa tipologia.
Il banchiere etichetta come “pura fantasia” una fusione di questo genere dopo che negli ultimi giorni in ambito finanziario erano circolate voci a tal riguardo e sottolinea ancora una volta che quello che si vuole fare è far confluire sì Unipol in un gruppo più grande ma a determinate condizioni, nelle quali appare evidente che Mps non rientri affatto. Parlando con RadioCor nel corso di una pausa dei lavori del World Economic Forum Cimbri ha chiarito che Bper potrebbe essere “una possibilità ma ce ne sono altre” da vagliare. Unipol pè alla ricerca di una banca ” di medie dimensioni” come per l’appunto Bper ma anche Ubi ora o anche Banco Bpm. E sottolinea:
Ci vuole una certa dimensione. Unipol Banca è un’opportunità di consolidamento e crescita per una banca di medie dimensioni come può essere Ubi, Banco Bpm o la stessa Bper : non ne cambierebbe la taglia, ma aggiungerebbe un po’ di valore, perché è interamente depurata, pulita dagli Npl, ha una buona base di clienti, un portafoglio oggi sano, produce un po’ di reddito.
Vero è che in questo momento in generale gli istituti bancari sono impegnati nella pulizia dei propri bilanci e che quindi vi necessità di attendere in via generale. L’obiettivo dell’istituto di Carlo Cimbri è quello di consolidare il proprio 15% attualmente posseduto in Bper (il 5% direttamente tramite Unipol Gruppo Finanziario e il 10% tramite UnipolSai, N.d.R.) e razionalizzando, completare la fusione di Unipol e UnipolSai al fine di lasciare nelle mani della holding soltanto le attività di Unipol Rec e la quota in Bper .