Il settore bancario è ancora al centro dell’interesse generale; uno dei due più grandi gruppi italiani ha appena diffuso i dati relativi al 2011, confermando l’assenza del dividendo per l’esercizio sia per le azioni ordinarie che per quelle di risparmio. Unicredit ha avuto nel 2011 9,2 miliardi di euro di perdita anche se nel quarto trimestre si è visto un ritorno dell’utile; grazie ai tagli sui costi (3.8 miliardi), ai minori accantonamenti sui crediti (1,5 miliardi di euro) ed ai ricavi core stabili l’istituto ha invertito la tendenza disastrosa che l’andamento delle azioni ha dimostrato nel 2011.
L’utile registrato nell’ultimo trimestre è stato di 114 milioni di euro (il 64.5% in meno rispetto al quarto trimestre 2010) ed il dato risulta essere superiore al consenso. Grazie a questa gradita sorpresa sono scattati gli acquisti a metà seduta che a Piazza Affari hanno cambiato la giornata; il gruppo guadagna ora il 2.52% dopo un’apertura incerta con il book di negoziazione rimasto “congelato” per ore intorno a quota 4,01 euro.
L’intero settore vanta oggi un +1% totale con l’indice FTSE-Mib ancora prossimo alla parità dopo un’avvio in gap-up. Mentre Unicredit consolida il raggiungimento di quota 4.07, Intesa SanPaolo guadagna solo lo 0.34% portandosi a 1.465 euro per azione e rallentando la corsa del settore. Male invece Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che più volte abbiamo visto in contro-tendenza rispetto alle banche a grande capitalizzazione. Le contrattazioni di Banca Popolare di Milano invece potrebbero riservare sorprese, ma solo nella giornata di domani. Al momento le azioni vengono scambiate a 0.481 euro anche se le aspettative sono per un rialzo ma solo se sostenuto dall’indice di riferimento.
Tra gli istituti positivi oggi a Piazza Affari c’è UBI Banca, la cui posizione però è precaria; al contrario di Banca Popolare di Milano le aspettative sono per un rientro durante la giornata di domani, indipendentemente dall’andamento dell’indice FTSE-Mib.
►AUMENTO DI CAPITALE UNICREDIT