E’ a rischio l’indipendenza della banca centrale ungherese dal governo locale. La prossima settimana dovrebbe approdare in Parlamento l’emendamento alla legge della banca centrale che consentirebbe ai parlamentari stessi di nominare tutti e quattro i componenti del comitato di politica monetaria dell’istituto. L’ha reso noto oggi Antal Roga, capo della Commissione Economia del parlamento. Attualmente l’organo che pianifica la politica monetaria della banca, che batte il fiorino ungherese, è infatti costituito da due membri di nomina parlamentare e due nominati dal governatore dell’istituto. La tempistica e il clima politico rendono la manovra ancora più discutibile. Il mandato dei quattro membri del comitato scadrà infatti a marzo e il governatore Andras Simor, nominato da un governo di centro-sinistra, è scomodo al governo attuale. In passato si sono verificate pesanti divergenze, con azioni dirette da parte del governo a limitare la libertà d’azione del banchiere. Il partito del premier Viktor Orban (foto), che è anche presidente di turno dell’Ue, controlla due terzi dell’Assemblea. Facile dunque cambiare la legge sulla gestione delle nomine alla banca centrale e quindi la politica monetaria nazionale. Intanto, alla Bundesbank, la banca centrale tedesca, si è già trovato il sostituto di Axel Weber, che ha annunciato le dimissioni. Secondo France Presse, che cita fonti dell’istituto tedesco, il consigliere economico del cancelliere Angela Merkel, Jens Weidmann, sarebbe il sostituto prescelto.