Il franco svizzero ha perso qualche posizione in questa ultima settimana del 2012 nei confronti del dollaro americano: inutile aggiungere, come sta avvenendo di consueto in questi ultimi tempi, che il motivo di una performance simile sia da ricercare nelle speranze che vengono nutrite da investitori e trader per quel che riguarda le trattive sul cosiddetto “precipizio fiscale” americano (Democratici e Repubblicani non hanno ancora trovato un accordo e il tempo ormai stringe). Che cosa è cambiato rispetto a un mese fa, quando il franco svizzero chiuse in rialzo la settimana?
Anche la moneta elvetica sta osservando con molta attenzione gli ultimi sviluppi economici degli Stati Uniti, la cui influenza sul fronte valutario è davvero notevole. Gli attori del mercato in questione hanno fatto sapere come la moneta verde potrebbe beneficiare enormemente degli acquisti di assets sicuri nel caso in cui nessuna intesa dovesse essere sottoscritta entro fine anno. La differenza nel cambio con la moneta verde può essere quantificata in 0,1 punti percentuali, con una quota complessiva pari a 0,9125 franchi per ottenere appunto un dollaro. La divisa svizzera, inoltre, è rimasta sostanzialmente stabile nel confronto con l’euro, tanto è vero che è stata scambiata a quota 1,2088, più o meno lo stesso valore che è stato registrato nelle ultime settimane.
Per il momento, comunque, bisogna ricordare che la Swiss National Bank, l’istituto di credito centrale del paese, ha provveduto a imporre un tetto pari a 1,20 franchi per un euro sin dal settembre del 2011, oltre un anno fa: l’obiettivo è rimasto sempre lo stesso, vale a dire evitare che l’economia nazionale possa finire nella pericolosa spirale della recessione. Di solito, poi, la moneta unica europea tende a sfruttare al massimo i benefici positivi nel momento in cui i negoziati americani sul budget di bilancio accelerano in maniera spedita, al contrario si verifica una situazione completamente opposta.