La disoccupazione made in Uk non accenna a diminuire. Come riferito ieri dall’agenzia statistica inglese il tasso si è attestato al 6,7% tra dicembre e febbraio, contro il 6,1% del trimestre precedente. Ora, oltre 2 milioni di cittadini inglesi sono senza lavoro. Dalle previsioni dei banchieri centrali emerge la possibilità di un allentamento della morsa recessiva. E come affermato dal numero uno della Bank of England, Mervyn King, “il tasso di contrazione potrebbe iniziare a moderarsi nel secondo trimestre”, stando a quanto emerge da alcune indagini sulle imprese. L’Istituto di Threadneedle St. continuerà a seguire la strategia decisa durante l’ultimo vertice: tassi al minimo storico (0,5%), acquisto di titili di stato e pubblici a sostegno della domanda attraverso il quantative easing (la stampa di banconote).
Nelle previsioni contenute nel budget annuale, il ministro delle finanze Alistair Darling prevede una contrazione del 3,5% dell’economia inglese – la peggiore dalla Seconda guerra mondiale. A novembre il calo previsto era molto inferiore (0,75% – 1,25%). Nonostante questo, secondo Darling, l’economia british si riprenderà alla fine dell’anno in corso, ma le stime di crescita per il 2010 sono state riviste al ribasso: da un range compreso tra 1,5 e 2% a 1,25%. Infine si apprende che nel 2009 verranno spesi 1,7 miliardi di sterline per i disoccupati mentre una fetta pari al 3,5% del Pil finirà a sostegno degli istituti di credito. Si parla di un indebitamento statale complessivo di circa 175 miliardi, il 12% del Pil.