L’Unione Europea sta cercando di chiudere i margini di interpretazione per una posizione omogenea dinanzi alle difficoltà attuali. Una posizione per mostrare un unico volto al G20, ma da mantenere sul medio lungo termine, dopo aver risolto (nel brevissimo termine) le necessità di risanare le fondamenta sulle quali dovrà poggiare l’aspettativa della spinta alla crescita.
Secondo quanto affermato dal portavoce della Commissione UE pochi giorni fa, alla vigilia della partenza dei presidenti del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, e della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, verso il viaggio in Messico per il G20, l’UE dovrà continuare a concentrare i propri sforzi sulla propria “determinazione a trovare una soluzione alla crisi del debito sovrano”, coordinandosi con gli altri principali partner internazionali per “un forte impulso che possa riequilibrare l’economia mondiale”.
“L’Unione Europea non lascerà alcun dubbio” – aveva annunciato in precedenza Barroso, riferendosi ai partner mondiali – sulla determinazione a “prendere ogni azione necessaria contro la crisi, difendendo la stabilità e promuovendo la crescita. Siamo determinati a mostrare al mondo che l’euro e il progetto europeo sono irreversibili”.
► ANDAMENTO EURO DOPO ELEZIONI IN GRECIA
Ad ogni modo, non sembra facile ripianare le differenze tra i vari Paesi membri, G20 a parte. La cancelliera Angela Merkel ha infatti detto che l’Europa dovrebbe concentrarsi di più sulle divergenze con la Francia, definendo la Germania come “un’ancora della stabilizzazione, e un motore della crescita”.
► BANCHE CENTRALI IN ALLERTA SUL PERICOLO GRECO
La Merkel ha poi evidenziato di rilevare “una mancanza di fiducia” tra i leader dell’area euro, sottolineando altresì che la contrapposizione apparente tra crescita e rigore di bilancio “è un falso dibattito”.
“La Germania non si lascerà convincere da facili soluzioni come gli eurobond” – ha infine dichiarato la Merkel, per poi chiudere ricordando come “la mediocrità non deve diventare lo standard” e che per i tedeschi il pericolo di afferttare le proposte di mutualizzazione del debito è di occultare le divergeze di potere economico tra le nazioni.