L’inflazione dell’Eurozona scivola in territorio negativo. Secondo le previsioni diffuse ieri da Eurostat l’Indice dei prezzi al consumo (Ipc), valutato su base annua a giugno, calerà dello 0,1%. Il dato riprende il trend di maggio, quando l’inflazione era inchiodata sullo zero tondo. Per la cifra definitiva bisognerà attendere il 15 luglio, ma gli economisti della Bank of Scotland tengono a precisare che in Eurolandia non si ricorda un’inflazione così bassa dal 1953 (fonte: Wsj). Dunque sarebbe lecito parlare di deflazione, ma con molta cautela. La Banca centrale europea mette subito le mani avanti, da Francoforte si sostiene che lo scenario di un calo generalizzato dei prezzi sia quantomeno improbabile. Analisi che non concorda con il sentimento degli economisti che consigliano di alzare la guardia di fronte a un rischio sempre più pronunciato di uno slittamento dei prezzi. L’Eurotower aveva ampiamente previsto questo passaggio della crisi: inflazione spinta al ribasso dal prezzo dell’energia, una condizione che accompagnerà i 16 paesi dell’euro ancora per qualche mese, si pensa per tutto il periodo estivo. L’obiettivo primario di Francoforte resta in ogni caso la tenuta del tasso sotto la soglia del 2%.