UBS archivia il terzo trimestre con un utile netto in calo del 39% a quota 1,02 miliardi di franchi (833 milioni di euro). La cifra è superiore alle attese del mercato in virtù di una rivalutazione contabile che ha saputo compensare la perdita da 1,85 miliardi di franchi, provocata dalla maxi frode derivante da transazioni non autorizzate effettuate il mese scorso da un tarder di Londra. Gli analisti di Reuters si aspettavano in media un utile di 276 milioni di franchi.
L’utile ante imposte si è attestato a 980 milioni, comprensivo anche di una plusvalenza sul credito proprio di 1,77 miliardi, come si legge in una nota diffusa dal gruppo. I ricavi, consderata la perdita, ammontano a 6,4 miliardi contro i 7,2 miliardi del trimestre precedente.
In generale ha inciso un “significativo incremento della volatilità dei mercati, in seguito dell’acuirsi delle preoccupazioni per il debito dell’eurozona e la congiuntura mondiale, che ha portato a un ridimensionamento del patrimonio investito del gruppo, e le forti oscillazioni nei cambi”.
Rispettando le attese, la divisione Investment Bank ha chiuso il periodo di riferimento in rosso, con una perdita prima delle tasse pari a 650 milioni, riconducibile sia alla situazione del mercato, sia all’episodio avvenuto a Londra. La frode, inizialmente stimata in 2,3 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro) era stata ridotta a 1,8 miliardi di franchi svizzeri (1,5 miliardi di euro). Ubs ha affermato che le prospettive per la crescita economica globale “dipendono in gran parte dalle soluzioni che saranno trovate alla crisi del debito sovrano nella zona euro e alle incertezze che colpiscono il settore bancario”.
L’attività della banca Svizzera ha registrato una perdita lorda di 650 milioni, dopo l’utile di 376 milioni del trimestre precedente, cui si accompagnano ricavi in calo in tutte le aree di business a causa dell’attuale congiuntura. “Le condizioni di mercato e l’attività di trading difficilmente miglioreranno”, ha stimato Ubs.
L’AD ad interim Sergio Ermotti, succeduto a Oswald Gruebel dopo lo scandalo di Londra, ha affermato che “stiamo finalizzando i passi indispensabili all’implementazione della strategia di una Investment Bank più concentrata sulla clientela, che ci consentirà di rafforzare la nostra offerta di gestione patrimoniale, di ridurre il rischio in capo all’azienda e di migliorare i rendimenti per gli azionisti“.
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