Abbiamo introdotto un nuovo strumento nelle analisi, chiamato Andrew’s Pitchfork (oppure Forchetta di Andrew). Senza fermarci all’uso convenzionale ed alla teoria di base, vediamo immediatamente come può essere utilizzato con profitto nell’analisi del mercato Forex.
Innanzitutto, è bene specificare fin da subito che nonostante esistano dei software per la rilevazione automatica della forchetta, la stessa diventa veramente profittevole se usata a discrezione del trader: necessita dunque di osservazione ed esperienza la corretta rilevazione dei punti necessari per tracciarla sui nostri grafici, ma il risultato diventa poi veramente interessante.
Cosa serve per disegnare la Forchetta sui grafici? Innanzitutto, servono 3 punti. Tre punti che non saranno casuali, ma corrisponderanno ad un minimo, un massimo ed un minimo, oppure in alternativa ad un massimo un minimo ed un altro massimo.
Come si scelgono quelli corretti? Non esiste una regola fissa, appunto perché lo strumento lo utilizzeremo discrezionalmente: i pivot point da scegliere dovranno essere valutati di volta in volta vista la situazione del mercato, magari unitamente ad altre analisi di tipo diverso (presenza di divergenze, di pattern di candlestick, ecc.).
Prendiamo come riferimento l’immagine sottostante: il mercato ha segnato un minimo (A), dopo il quale si è assistito ad una ripresa non troppo violenta terminata con B. Da B il mercato rintraccia fino a segnare un minimo superiore etichettato come C, da dove rimbalza timidamente. Da questo punto possiamo tracciare la forchetta, che per ora è solamente provvisoria. Cosa attendiamo? Attendiamo che il mercato ci “dimostri” di “sentire” le linee tracciate dalla pitchfork, come? Dopo il recupero realizzato dal punto C, attendiamo il rintracciamento, che vediamo concludersi proprio sopra la linea inferiore del nostro disegno; il mercato “sente” il supporto, e proprio da li riparte verso l’alto attratto dalla mediana della nostra forchetta.
A questo punto siamo quasi sicuri che ha inizio un rally rialzista e possiamo impostare le entrate: la prima, più profittevole, è all’altezza del primo massimo segnato dentro la forchetta (il massimo relativo segnato dopo il punto C), con stop loss sul minimo relativo interno alla forchetta.
La seconda entrata, come le successive, possono essere impostate quando il mercato entra in contatto con la parte inferiore della forchetta, con take profit la parte centrale prima e la parte superiore poi.
Entra in gioco ora la gestione della posizione: abbiamo diverse entrate a mercato, che dovranno essere seguite e chiuse qual’ora il mercato dimostri forza e direzione “giusta”, ma dovranno anche essere prontamente stoppate qual’ora il mercato venga contro di noi rompendo in chiusura di barra la parte inferiore della forchetta, mettendo in discussione la sua validità. La parte centrale, viene quasi sempre raggiunta, mentre la superiore è un target molto più ambizioso e destinato ad essere raggiunto solo nei forti bull (bear) market.
Il funzionamento inverso è applicabile alle forchette discendenti, tracciate tra un massimo, un minimo, ed un massimo consecutivi.
[…] Mercato sente tutte le “forchette” inserite sul grafico: dopo la violazione dei livelli di short precedentemente individuati, […]
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