Un avvertimento in merito ai titoli di Stato arriva anche da Bankitalia: le politiche economiche del nostro paese portano gli investitori a fuggire, scuotendo in modo sensibile e non positivo il mercato degli stessi.
In questo momento l’Italia è purtroppo sotto scacco non solo dal punto di vista degli europei che un tempo investivano sui titoli di stato, ma anche di quegli interlocutori internazionali che hanno sostenuto in passato la nostra economia. Quella fiducia che era presente negli stessi prima del voto del 4 marzo è andata man mano assottigliandosi, portando gli investitori ad essere molto più cauti che in precedenza.
Ed il fatto che la Commissione Europea sembri mal digerire la manovra finanziaria non aiuta di certo ad attirare consensi sulla vendita dei titoli di Stato italiani. Spiega la banca centrale italiana:
All’inizio dell’anno le condizioni reddituali e patrimoniali delle banche sono significativamente migliorate. Tuttavia sia i corsi azionari, in rialzo di oltre il 10% nel primo quadrimestre, sia i premi per il rischio sui titoli obbligazionari del settore bancario hanno risentito delle incertezze del mercato finanziario italiano. […]A metà ottobre le quotazioni delle aziende di credito, che erano cresciute significativamente nel 2017, risultavano in calo rispetto alla prima metà dell’anno; i premi sui cds dei principali istituti erano più elevati di 40 punti base rispetto alla fine di giugno (di circa 110 rispetto alla fine di marzo). Anche il tasso medio sui nuovi prestiti alle imprese è lievemente aumentato, pur rimanendo su valori molto bassi nel confronto storico.
Una situazione non semplice, che potrebbe rischiare di aggravarsi se non si riuscisse a fermare questa emorragia di investimenti.