Il rublo si è indebolito per la terza giornata consecutiva nei confronti del dollaro americano: in particolare, il rallentamento di ieri è stato quello più consistente in assoluto delle ultime otto settimane, visto che gli importatori di beni di consumo hanno acquistato valuta estera nel corso della stagione più intensa dell’anno per quel che concerne lo shopping. Giusto due settimane fa, inoltre, il calo del petrolio aveva trascinato verso il basso anche il rublo, dunque questo mese di dicembre non si sta rivelando positivo per la divisa russa.
Entrando maggiormente nel dettaglio degli ultimi scambi, c’è da dire che la moneta in questione ha perso 0,7 punti percentuali rispetto alla moneta verde, chiudendo la seduta presso la Borsa di Mosca a quota 30,94, con il ribasso più pesante dal 23 ottobre scorso e la serie di perdite più lunga da fine ottobre. In aggiunta, quasi non bastasse questo declino, il rublo ha perso terreno perfino rispetto al paniere composto dall’euro e dal dollaro (-1,1% per la precisione), oltre che rispetto alla sola moneta unica europea (altri 1,4 punti percentuali e 40,7795 rubli di quotazione). Uno degli ultimi spunti positivi in questo senso risale invece all’inizio del mese di novembre, quando la vittoria di Obama fece apprezzare il rublo, ma ormai sembra quasi si tratti di un giorno lontanissimo.
Tra l’altro, il rendimento dei titoli obbligazionari governativi ha guadagnato sei punti base (+0,06%), attestandosi al 6,48% (l’indice di riferimento è ovviamente il Micex). Tornando a parlare dei beni di consumo, si è trattato in larga misura di quelli del settore elettronico: gli importatori hanno bisogno di pagare per i beni spediti in Russia e si è preferita soprattutto la valuta estera. Per i regali e l’organizzazione delle feste è stata pianificata una spesa media di 382 euro. Un ultimo cenno lo meritano i contratti forward, i quali hanno mostrato come siano necessari 31,4072 rubli per ottenere un dollaro.