La politica sui tassi di interesse varia molto da Paese a Paese ed è quel fattore che fa’ la differenza sull’andamento della finanza in generale. A seconda che ci si trovi in pericolo crisi, in crescita o altro cambia quindi la politica da adottare, che visti i tempi della nuova finanza dovrà essere estremamente dinamica per adattarsi al mercato reale.
Mentre negli USA continua una politica che vede i tassi “congelati” al minimo storico fino al prossimo anno, secondo la FED, in Brasile la questione cambia completamente; il margine operativo è ampio e la politica dei tassi per un Paese in via di sviluppo deve essere pianificata attentamente; nella giornata di oggi è stato effettuato il sesto taglio consecutivo dei tassi che ha portato dal 9.75% al 9% il valore, il minimo da due anni a questa parte.
Il provvedimento mira a rilanciare la crescita del Paese dopo il rallentamento di fine 2011. La frenata economica è proseguita anche nelle prime battute del 2012 allarmando l’economia del Paese e costringendo ad intervenire immediatamente sui tassi, sperando che non sia troppo tardi per le manovre finanziarie.
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Tra i Paesi Emergenti il Brasile non spicca particolarmente vicino agli altri colossi del settore, ma non per questo non rappresenta una buona forma di investimento; tolto il rallentamento registrato nel periodo indicato infatti il Brasile ha registrato una continua crescita ed espansione ed è pronto per affermarsi nel sud America come punto di riferimento.
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