Tassi di interesse: ecco dove si taglieranno

Secondo quanto sta emergendo nel corso di queste giornate, anche il Messico nel corso del prossimo mese procederà al taglio dei tassi di interesse di riferimento. Un’azione che – pur non apparentemente concordata – dovrebbe coinvolgere la Banca Centrale messicana in sintonia con altre istituzioni monetarie (anche del Centro-Sud America, come il Brasile), e finalizzata ad aiutare la ripresa economica locale nonostante la contrazione della crescita americana.

Durante il meeting che si terrà nella giornata del 14 ottobre, pertanto, il governatore della Banca Centrale Augustin Carstens dovrebbe ufficializzare quanto sembra sempre più probabile: un abbassamento dei tassi di interesse ufficiali di riferimento per le operazioni di rifinanziamento dal 4,5%.

L’iniziativa messicana sembra pertanto voler assumere i contorni di una concreta risposta a quanto sta accadendo negli Stati Uniti e in Europa, due macro aree a forte rischio recessivo, e a forte pericolosità di contagio verso i Paesi sviluppati e – soprattutto – quelli in via di sviluppo.

In particolar modo, al Messico sembra interessare soprattutto l’andamento dell’economia statunitense, più che quella europea, visto e considerato che negli Stati Uniti finiscono circa l’80% delle esportazioni locali. È palese che una contrazione dei consumi statunitensi potrebbe provocare una significativa flessione dell’export messicano, con tutto ciò che ne conseguirebbe per lo stato di salute del Paese centro-americano.

Stando a una recente analisi compiuta da BNP Paribas in merito, l’economia statunitense dovrebbe subire una retrocessione di circa 2 punti percentuali su base annua durante il quarto trimestre dell’anno, con un deciso aumento dei rischi di una nuova fase recessiva dopo quella del 2009.

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