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Tassa sui ricchi Francia

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 La ribattezzata “tassa sui ricchi” che il governo francese voleva introdurre, non s’ha da fare. La Corte Costituzionale transalpina ha infatti invalidato la super tassa del 75 per cento sull’aliquota dei redditi superiore al milione di euro, introdotta nelle misure previste dalla finanziaria 2013 approvata dal governo socialista del neo presidente Francois Hollande. Il governo non si dà tuttavia per vinto, e promette – nel breve termine – una nuova proposta che possa consentire all’esecutivo di conseguire gli stessi risultati.

La super tassa sui ricchi aveva generato qualche protesta significativa tra i Paperoni di Francia. Tra i casi più eclatanti quello dell’attore Gerard Depardieu, che aveva dichiarato di voler restituire il passaporto francese per insediarsi definitivamente nella più “accogliente” Svizzera (vedi anche BCE, tassi interesse: non escluso un taglio a ottobre).

Ad ogni modo, la super tassa era (o sarà) scarsamente significativa e impattante sui conti pubblici, riguardando solamente 1.500 persone in tutta la nazione: ognuno dei ricchi interessati dalla manovra avrebbe dovuto corrispondere circa 140 mila euro ciascuno. Quanto basta per sollevare il caso dinanzi alla Corte Costituzionale, che ha ritenuto che l’imposta violi il principio di uguaglianza in quanto calcolata su ciascuna persona fisica, al contrario del reddito che è invece su base familiare.

“La Corte ha invece approvato il credito di imposta di 20 miliardi di euro per le imprese previsto nella finanziaria correttiva del 2012, una delle misure principali per lo stimolo della crescita economica varata dal governo di Parigi” – riportava La Repubblica nella sua edizione online, per poi ricordare come – “il governo francese proporrà un “nuovo dispositivo” per sostituire l’attuale testo di legge: è quanto fa sapere l’esecutivo di Parigi. La modifica dovebbe essere inserita nella prossima finanziaria: “Il governo – ha annunciato il premier Jean-Marc Ayrault – proporrà un nuovo sistema in conformità con i principi esposti dalla decisione della Corte costituzionale e sarà presentato nell’ambito della prossima finanziaria” (vedi anche l’approfondimento Debito USA ai massimi livelli).