Il dollaro di Singapore è la peggior moneta del 2013 per quel che riguarda il Sud-Est asiatico. L’affermazione, perentoria e senza appello, non lascia spazio a dubbi, in quanto la valuta della piccola città-stato ha fatto registrare in questi primi tre mesi dell’anno un calo che l’ha portata fino a 1,25 dollari americani, il livello più basso degli ultimi sei mesi (vedi anche Nuovo accordo valutario tra Cina e Singapore). A ottobre, appena cinque mesi fa, l’Autorità Monetaria locale stupì e non poco i mercati, visto che non allentò la propria politica, motivando questa decisione con il fatto che una divisa forte avrebbe senza dubbio favorito la gestione dell’inflazione.
Il 2012 del dollaro singaporegno si è concluso in maniera non troppo pessimistica, visto che si parlava pur sempre della terza migliore performance della regione, ma è da quel momento che la moneta ha cominciato a rallentare. Attualmente, se ne deve parlare come della quarta peggiore performance dell’intero continente asiatico, con un ribasso superiore ai due punti percentuali. Per contenere l’andamento dei prezzi al consumo, questa divisa non può essere eccessivamente debole ed è proprio questa una delle politiche principali adottate dal governo di Singapore. Secondo alcuni analisti, il calo in questione non durerà ancora a lungo e il breve termine invertirà il trend.
La Monetary Authority of Singapore (Mas) rivede le proprie decisioni due volte l’anno, ma sembra probabile che il primo appuntamento del 2013 sarà quello del prossimo mese di aprile. Tra l’altro, la maggior parte degli strateghi ha notato come il dollaro in questione e il suo indebolimento non possano essere attribuiti interamente all’andamento valutario, ma anche e soprattutto al rafforzamento fatto registrare dalla moneta verde. D’altronde, negli ultimi dieci anni i dati economici americani sono stati consistenti e robusti, con una moneta in continuo rialzo, un fattore che ha inciso in maniera evidente sulle performance di molte economie asiatiche.