La BCE avrebbe dunque trovato l’arma definitiva per salvare la zona euro dalla crisi? Potrebbe essere così, secondo la rivista tedesca Der Spiegel. La BCE avrebbe infatti intenzione di fissare un tetto sui tassi di indebitamento di paesi come Spagna e Italia, e intervenire nei mercati per assicurarsi che tale limite non venga superato. La Banca centrale europea ha però immediatamente smorzato le speculazioni subito sollevatesi intorno alla questione , giudicando “fuorviante” parlare di decisioni ( un piano di acquisto di obbligazioni) che, in effetti, non sono ancora stata prese.La BCE si appresta ad utilizzare il suo bazooka anti crisi? La mossa sarebbe relativamente coerente con la volontà dichiarata alla fine di luglio dal presidente della BCE, Mario Draghi, ovvero “fare di tutto” per salvare la moneta unica. In teoria, gli strumenti a disposizione della banca centrale in questo ambito sono illimitati e dovrebbero permettere di contenere gli spread.
Tale intervento avrebbe inoltre un duplice vantaggio: da una parte, quello di dimostrare agli investitori che vi è un desiderio (e una volontà) comune da parte dell’eurozona di salvare l’unione economica e monetaria e, dall’altra, quello di contenere i costi di rifinanziamento degli Stati maggiormente a rischio, tra cui la Spagna e l’Italia, entro limiti tollerabili (e possibile evitare che la Grecia vada fuori dall’euro a settembre).
Tuttavia, la smentita della stessa BCE non è bastata a dissipare i rumors. I mercati attendono da settimane un nuovo intervento forte da parte dell’Istituto di francoforte, l’unico, almeno sinora, che sembra in grado di restituire fiducia ai mercati. L’inazione della banca centrale rischia di aggravare la situazione. Secondo gli esperti la BCEa non avrebbe altra scelta: deve agire.
Se Der Spiegel avesse ragione, si tratterebbe di una vera rivoluzione per la BCE che, per suo stesso mandato, non può intervenire sui mercati obbligazionari , pietra angolare della finanza del Vecchio Continente, e quindi finanziare gli Stati.
Le due precedenti azioni – l’acquisto di titoli del debito dei paesi europei più vulnerabili – non erano infatti il frutto di una vera e propria strategia. Al contrario, la Banca d’Inghilterra e la Fed stanno acquistando regolarmente titoli dall’inizio della crisi.
Ci stiamo quindi dirigendo verso una soluzione della crisi con un intervento massiccio da parte della BCE?
Finora la BCE si è dimostrata riluttante ad adottare simili misure, soprattutto perché i governi non avrebbero più alcun incentivo a ridurre il proprio debito pubblico. Anche la Germania, e in particolare la Banca centrale tedesca, la Bundesbank, non hanno mai nascosto la propria reticenza rispetto al programma di acquisti di titoli di Stato della zona euro da parte della BCE.
Secondo il Ministero delle Finanze tedesco fissare un limite massimo allo spread sarebbe “molto problematico” da un punto di vista teorico, mentre nella propria relazione mensile, la Bundesbank ha ribadito che tale operazione comporterebbe rischi particolarmente elevati per la stabilità.
Mario Draghi presenterà il progetto al consiglio dei governatori della BCE, il 6 settembre, prima della sua conferenza stampa mensile.