Necessaria una “pulizia di primavera urgente e minuziosa” del sistema finanziario d’Europa, così il Fondo monetario internazionale ha consigliato caldamente a governi e Bce di condurre degli “stress-test regolari” sugli istituti di credito dell’Eurozona per “riconoscere le loro perdite e, se è il caso, procedere a ricapitalizzazioni”. Secondo il Fmi è proprio il settore finanziario il punto debole dell’Europa in recessione, come confermato dal Regional economic outlook (Reo): “In seguito al crollo della fiducia e della domanda mondiale, l’Europa è entrata in una profonda recessione”, e oggi si rischia che “il rallentamento si amplifichi ancora sotto l’effetto dell’interazione negativa fra il sistema finanziario e l’economia reale”. Il Fmi non ha risparmiato consigli nemmeno per la Bce, alla quale indica la strada verso un ulteriore e tempestivo taglio dei tassi.
La proposta lanciata ieri da Washingon sulle banche ha fatto il giro del mondo in un istante ma un intervento simile era già stato programmato dall’Ecofin nella riunione di martedì scorso: l’Ue si ripropone di condurre l’esame “su base aggregata”, non banca per banca, per capire se le banche europee sono “adeguatamente capitalizzate”. I risultati non verranno divulgati una volta attivati e completati; si pensa nel mese di settembre.