Nelle recenti analisi formulate da Moody’s sull’economia internazionale, sembra prevalere un netto pessimismo. Secondo l’agenzia di rating, infatti, nel corso del prossimo anno la crescita economia italiana sarà – nel migliore delle ipotesi – pari a zero. Per i Paesi del G20 l’incremento del Pil sarà pari al 2,8 per cento alla fine dell’anno e al 3,4 per cento nel 2013, contro il 3,2 per cento del 2011 e il 4,6 per cento del 2010. E non solo: ecco tutte le previsioni degli analisti di Moody’s per l’economia italiana e internazionale dei prossimi mesi.
Secondo l’ultimo macro-risk report di Moody’s, nel 2012 la crescita sarà sensibilmente più bassa di quella del 2011 e del 2010, e di quella precedentemente auspicata per lo stesso esercizio finanziario. Per l’Italia, ad esempio, il Pil registrerà una contrazione tra il 2,5 per cento e l’1,5 per cento alla fine del 2012, mentre nel prossimo 2013 la decrescita sarà compresa tra l’1 per cento e lo 0 per cento. In precedenza, Moody’s aveva stimato per l’Italia un Pil 2012 in flessione tra il 2 per cento e l’1 per cento, e un Pil 2013 compreso tra un meno 0,5 per cento e un più 0,5 per cento (vedi anche Italia in recessione, spread salvo grazie a Monti?)
Andrà meglio, complessivamente, all’area G20, per la quale è possibile un modesto recupero. Moody’s stima comunque positivamente la crescita economica degli Stati Uniti (ma sull’area occorrerà effettuare nuove valutazioni nel 2013, quando sul territorio si abbatteranno tagli alla spesa pubblica e nuove tasse), mentre per l’area euro, nel suo complesso, il 2012 sarà marchiato da una recessione contenuta.
In dettaglio, per l’area G20 Moody’s si attende una crescita del 2,8 per cento nel 2012 e del 3,4 per cento nel 2013, contro il 3,2 per cento del 2011 e contro il 4,6 per cento del 2010. Le stime potrebbero essere riviste in negativo nel corso dei prossimi mesi (come d’altronde dimostra il declassamento della Germania da parte della stessa Moody’s, precedentemente inatteso).
