La sterlina ha cominciato questa settimana all’insegna dell’inversione. Il deprezzamento nei confronti di euro e dollaro sembrava continuare senza sosta, con i rischi legati alla Brexit che pesavano sempre di più su operatori e opinione pubblica.
Il periodo difficile che sta vivendo il dollaro, con la ripresa del prezzo del petrolio, aveva rilassato il trend ribassista di GBP/USD già da un po’, mentre nel cambio EUR/GBP la corsa dell’euro sembrava aver sottratto alla sterlina ogni possibilità di ripresa.
Questa settimana è iniziata al contrario, con la sterlina in deciso apprezzamento su entrambi i cambi e con i dati appena comunicati sull’indice dei prezzi al consumo che accompagnano la sterlina nel percorso di ritracciamento.
Nel frattempo, il cambio GBP/USD sta seguendo un’altalena tra la parte alta e la parte bassa delle bande di Bollinger, ormai da oltre un mese. Nonostante candele giornaliere mediamente ad ampio raggio, dollaro-sterlina non riesce ad intraprendere una direzione in modo deciso.
Il deprezzamento della sterlina, che ha condotto GBP/USD fino ai minimi intorno a quota 1,382, sembra ora pareggiarsi con quello che sta vivendo il dollaro, in un cambio che segna la presenza di un lieve uptrend e di un forte livello di resistenza a 1,441, oltretutto in coincidenza della banda superiore di Bollinger.
L’RSI è molto più orientato su valori intermedi rispetto ad EUR/GBP e l’oscillatore Stocastico descrive ampie curve a stretto raggio, prossimo ai livelli già raggiunti tre volte durante lo scorso mese.
Anche in questo caso i dati della mattinata stanno favorendo il rialzo di sterlina-dollaro, diretto ad un possibile test della resistenza a 1,441, in una prospettiva di breve periodo uguale e opposta a quella di euro-sterlina.
