Stellantis ferma almeno momentaneamente il progetto della gigafctory di Termoli. Viene quindi praticamente a mancare l’unico punto fermo occupazionale relativo all’azienda.
Stellantis delude i sindacati
Almeno è così che sembrano averla presa i sindacati. Anche se non si tratta di una cancellazione ma di una sospensione. Sono state proprio le parti sociali a rendere nota l’occorrenza di come la joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total conosciuta anche sotto il nome di Automotive Cells Company abbia deciso in tal senso.
I marchi hanno fatto sapere di aver sospeso la loro disponibilità al proseguimento delle trattative sulla gigafactory di Termoli fino a fine 2024. Proprio quando sembrava che si fosse a un passo dal raggiungimento dell’accordo definitivo.
Il progetto riguardante la gigafactory prevede, in linea teorica, che Termoli diventi il centro primario della produzione di batterie elettriche. Se analizziamo gli ultimi mesi di Stellantis, questo era forse l’unico simbolo finora intoccato dell’impegno dell’azienda italofrancese sul territorio italiano.
In ballo, anzi traballanti, in questo momento vi sono investimenti per circa due miliardi di euro. Di questi 400 milioni sarebbero messi a disposizione dall’esecutivo, grazie al PNRR.
Reazioni importanti da sindacati e Ministero
Le parti sociali operanti in automotive non si limitano nel descrivere l’accaduto. “Dall’atteggiamento assai sfuggente tenuto da Acc”, spiegano, “si evince che il progetto di costruzione della gigafactory a Termoli non è semplicemente rinviato di qualche mese. Ma sospeso per lo meno fino alla fine dell’anno senza alcuna certezza per il futuro”.
Dal Ministero del made in Italy hanno fatto sapere di aver ricevuto da davvero pochissimo la descrizione delle modifiche del piano di Acc. Non possiamo non ricordare che lo stanziamento governativo sia legato al fatto che il progetto fosse stato approvato nell’ambito della programmazione del PNNR.
Il cambiamento di questo percorso e del progetto potrebbe portare il Ministero, insieme alla Commissione europea, a rivedere la fattibilità del finanziamento già concesso. Non è sbagliato quindi sostenere che il Ministero abbia deciso di affiancare le parti sociali in tal senso.
Stellantis dovrà quindi lavorare per far scomparire la preoccupazione per l’occupazione di entrambi. In tal senso ha, tra l’altro, già richiesto garanzie sul mantenimento del livello occupazionale di Termoli.
E se Acc parla di rallentamento della domanda di veicoli elettrici e del bisogno di aggiornare a livello tecnologico diversa è la reazione dell’azienda italo francese. Stellantis sottolinea ancora una volta “l’importanza dello stabilimento di Termoli per la produzione di motori endotermici per i veicoli del gruppo”. Di certo c’è molta attesa in tal senso.