La Cina sta falsificando le statistiche economiche per nascondere la reale gravità dei problemi interni al paese? A sostenerlo, diverse fonti internazionali: vediamo perchè.
La quota di produzione di elettricità, così come il volume di consumo, è generalmente considerato dagli investitori stranieri (e anche da alcuni funzionari cinesi) come due aspetti chiave, il gold standard per la misurazione di ciò che sta realmente accadendo all’economia del paese, proprio a causa della inattendibilità dei dati provenienti dalla Cina.
In alcune città e province sembra si stiano gonfiando i numeri dell’output economico, del reddito d’impresa, così come i profitti aziendali e le entrate tributarie. I funzionari cinesi esortano le imprese a tenere distinti bilanci, mostrando un miglioramento dei risultati aziendali e fiscali che, in realtà, non esisterebbe.I dirigenti e gli economisti hanno approssimativamente stimato che l’effetto delle statistiche inesatte è stato quello di gonfiare (e quindi falsificare) una serie di indicatori economici, dell’ordine di 1 e 2 punti percentuali.
Questo potrebbe essere sufficiente per considerare le cattive notizie economiche come pessime e preoccupanti. I dirigenti e gli economisti che hanno avanzato tali “accuse”, hanno chiesto di rimanere nell’anonimato per paura di compromettere il loro rapporto con le autorità cinesi, da cui dipendono per i dati e le offerte commerciali.
L’Ufficio Nazionale di Statistica, l’agenzia governativa di Pechino che compila la maggior parte delle statistiche economiche del paese, ha negato che i dati economici siano stati sopravvalutati.
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Alcuni continuano invece a esprimere fiducia nelle statistiche ufficiali fornite dalla Cina. Mark Mobius, presidente esecutivo di Templeton Emerging Markets Group, ha citato i dati sull’energia elettrica quale argomentazione per dichiarare il proprio scetticismo sul fatto che l’economia cinese attraversi reali e gravi difficoltà.
Che i funzionari cinesi, a tutti i livelli di governo, siano sotto pressione per riportare buoni risultati economici a Pechino in attesa di promozioni, retrocessioni e trasferimenti dopo il changeover di quest’anno avvenuto ai vertici del paese?
Secondo un analista senior del Wood Mackenzie, società di consulenza globale per l’ energia, il carbone accumulato al porto di Qinhuangdao avrebbe raggiunto 9,5 milioni di tonnellate questo mese, superando il precedente record di 9,3 milioni di tonnellate, fissato nel novembre 2008, durante la crisi finanziaria globale.Le tre maggiori aree di stoccaggio di carbone in Cina – Tianjin, Caofeidian e Lianyungang – sono tutte a livelli record.
Molti indicatori economici cinesi mostrano un rallentamento in corso già da questa primavera. Il tasso di crescita annua per la produzione industriale si è mosso al di sotto del 10 per cento, mentre la produzione di elettricità è aumentata solo del 3,2 per cento nel mese di maggio rispetto all’anno precedente e di solo l’ 1,5 per cento nel mese di aprile. La questione è se il rallentamento effettivo sia ancora peggiore.
► NUOVE PREVISIONI PREZZO PETROLIO 2012
Dati governativi “distorti” e manipolati contribuirebbero a fornire una spiegazione al crollo dei prezzi delle materie prime come il petrolio, il carbone e il rame, in netta caduta libera da questa primavera, nonostante le statistiche ufficiali cinesi mostrino una decelerazione più modesta dell’attività economica.
Rendere noti dati più incoraggianti, e fornire ai mercati finanziari statistiche “ritoccate ad arte” potrebbe altresì aiutare a spiegare perché la banca centrale cinese improvvisamente e inaspettatamente abbia tagliato i tassi di interesse all’inizio di questo mese. Gli studi di Goldman Sachs e di altre istituzioni hanno, nel corso degli anni, suggerito che gli statistici cinesi modificano i dati di crescita trimestrali, sottostimando la crescita durante gli anni del boom e sopravvalutandola durante le recessioni economiche. E in passato, alcuni funzionari cinesi hanno sollevato questioni e seri dubbi circa l’affidabilità delle statistiche economiche della Cina.