Il tempo per risolvere la crisi finanziaria che affligge la zona euro sta scadendo. Il vertice UE che si aprirà Giovedì potrebbe rivelarsi il più importante di qualsiasi altro summit che lo ha preceduto, secondo Moritz Krämer, amministratore delegato dei rating sovrani europei presso Standard & Poor’s.
Dopo due anni di gestione fallimentare, durante i quali i leader europei non si sono dimostrati capaci di arginare e arrestare la crisi, il tempo stringe. L’esito di questo vertice è fondamentale. La posta in gioco è la stessa sopravvivenza dell’euro. Secondo Krämer, questo vertice, come i possibili altri passi che saranno compiuti, sono determinanti, data la mancanza di successo dei precedenti. Una delusione porterebbe generare una sfiducia ancor più profonda, e aumenterebbe il rischio di recessione.
Lunedì l’agenzia di rating ha lanciato un avvertimento senza precedenti: l’intera zona euro è nel mirino. Tutti i suoi paesi membri potrebbero subire un downgrade, se un accordo sulla risoluzione della crisi non venisse raggiunto in occasione del summit di questa settimana. Sei paesi (Francia, Germania, Paesi Bassi, Austria, Finlandia e Lussemburgo) perderebbero la loro preziosa tripla “A”. S & P ha infatti posto i rating di 15 paesi della zona euro sotto osservazione negativa (“credit watch negative”) citando l’acuirsi delle tensioni sistemiche nell’area dell’euro nelle ultime settimane, “al punto da esercitare una pressione al ribasso sul credi rating della zona euro nel suo complesso”.I rappresentanti di alcuni Stati membri della zona euro hanno criticato la mossa di S & P , la cui valutazione del merito di credito dei paesi è diventata sempre più politica, come ha affermato il membro del consiglio direttivo della BCE Christian Noyer, citato da Reuters.
“Le agenzie sono state uno dei motori della crisi nel 2008. Stanno diventando un motore nella crisi attuale? Questa è la domanda cui tutti noi dobbiamo pensare”, ha detto Noyer in una conferenza sulla finanza aziendale a Parigi. Ed ancora, l’avvertimento di Standard & Poor nei confronti dei paesi europei è un’azione politicamente motivata, ha denunciato Martedì l’austriaco Ewald Nowotny, membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE). “La tempistica per lanciare questo avvertimento, e la portata, hanno un contesto chiaramente politico “, ha detto Nowotny, altresì governatore della Banca centrale austriaca (OeNB).
La decisione dell’agenzia avviene poco prima del vertice UE. Attesissimo, il summit concluderà una settimana segnata da importanti eventi europei, tra cui l’incontro tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel di Lunedì, che ha portato alla proposta di un progetto per un nuovo trattato UE.
Da parte sua S&P ha ribadito che l’attività dell’agenzia è la valutazione dei rischi e la comunicazione tempestiva agli investitori. Nessuna volontà, Secondo Krämer di influenzare la politica, o fare della consulenza. Certamente, la minaccia di S&P è una sorta di allarme collettivo.
L’area dell’euro e l’Europa hanno bisogno di un quadro politico rigoroso, strutturato, efficiente,e in grado nel medio e lungo termine di soddisfare gli impegni assunti, come ha osservato il Primo Ministro francese Fillon . “In un certo senso, è un appello ad una governance politica ed economica più solida, e la nostra risposta è chiara: è l’accordo franco-tedesco elaborato [Lunedì] tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel” ha aggiunto.
[…] pressione al ribasso sul credi rating della zona euro nel suo complesso”.Continua a leggere: Standard & Poor’s: allarme collettivo per la zona euro […]
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