L’economia spagnola è in procinto di scivolare in una recessione prolungata. Secondo le prime stime rilasciate Lunedì dall’Istituto Nazionale di Statistica, il Prodotto Interno Lordo (PIL) della quarta economia della zona euro si è contratto dello 0,3% nel periodo Ottobre-Dicembre rispetto al precedente trimestre (dal mese di luglio a settembre). Il terzo trimestre del 2011 è stato caratterizzato da una crescita zero. Tecnicamente, due trimestri consecutivi di calo del PIL definiscono una recessione.
L’economia spagnola, che soffre le misure di austerità adottate dal governo e le conseguenze del crollo del mercato immobiliare, dovrebbe contrarsi dell’1,5% nel 2012 e crescere dello 0,2% il prossimo anno, secondo quanto prevede la Banca di Spagna.
In questo contesto, l’obiettivo ufficiale di riduzione del disavanzo al 4,4% del PIL, da raggiungere entro la fine del 2012, sembra quasi inaccessibile, almeno secondo quanto affermano molti economisti: la Spagna ha ammesso di aver superato di due punti l’obiettivo del 6%, fissato per il 2011.
La disoccupazione è uno degli aspetti del paese iberico a destare maggiore preoccupazione. L’ultima indagine sulla forza lavoro, pubblicata Venerdì 27 Gennaio dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE), testimonia il dramma che un numero crescente di spagnoli è costretto a vivere. Alla fine del 2011, il numero dei disoccupati ha raggiunto 5.273.000 (+ 295.000 nell’ultimo trimestre), ovvero il 22,85% della forza lavoro. Quasi 349.000 posti di lavoro sono stati distrutti nel quarto trimestre. La Spagna ha il più alto tasso di disoccupazione nell’Unione europea.
Molti economisti temono che le misure adottate dagli Stati europei per rimettere ordine nelle finanze pubbliche, unitamente alla sfiducia dei mercati, possano impedire ogni possibilità di crescita. I dati sul PIL spagnolo giungono nel momento in cui a Bruxelles si riuniscono i capi di Stato e di governo dell’Unione europea.
Secondo un sondaggio condotto da Reuters tra gli economisti, la Spagna non sarà l’unico paese della zona euro a sperimentare una grave recessione, che dovrebbe infatti colpire anche il Portogallo e l’Irlanda, mentre la Grecia vi si trova ormai da cinque anni. L’area dell’euro nel suo complesso dovrebbe conoscere una moderata recessione almeno fino alla seconda metà di quest’anno.
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