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Spagna emette 4,8 mld di Bonos

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 L’asta spagnola si è conclusa con un risultato soddisfacente. Il Paese è infatti riuscito a emettere 4,8 miliardi di euro di Bonos, 300 milioni di euro in più dell’ammontare pianificato (4,5 miliardi di euro). I tassi sono risultati essere in significativo calo, passando al 5,666% dal 6,647% per il decennale gennaio 2022 (collocati 859 milioni di euro) e al 3,845% per il tre anni ottobre 2015 (collocati 3,9 miliardi di euro). Ma vediamo più nel dettaglio quali sono state le conseguenze dei collocamenti di ieri, e quali quelle più sul medio lungo termine.

“Mentre il differenziale calcolato sui Bonos spagnoli si attesta a 413 punti per un tasso del 5,72%” – ricorda Class nel suo approfondimento sulla transazione – “beneficiando anche delle dichiarazioni del responsabile del rating dell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) di S&P’s che ha indicato come poco probabile l’esclusione dei Bonos dal comparto investment grade, e lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti torna a 339 punti con un rendimento al 4,98%, sotto il 5% ai minimi degli ultimi 6 mesi”.

A condizionare l’andamento della piazza azionaria più importante nell’area iberica è comunque anche l’insieme di indiscrezioni diffuse nelle ultime ore, con alcune fonti governative che avrebbero dichiarato al quotidiano spagnolo El Pais che una parte del pacchetto di salvataggio da 100 miliardi di euro messo a disposizione dall’Unione europea “potrebbe essere utilizzato dal governo di Madrid, nel tentativo di evitare un piano di aiuti completo all’Ue. In particolare” – conclude Class – “potrebbero rimanere circa 55-60 miliardi di euro disponibili per il governo di Mariano Rajoy. Se l’esecutivo riuscisse a ottenere l’approvazione dell’Unione europea per l’utilizzo della parte di fondi rimanente dal pacchetto di aiuti alle banche, Madrid riuscirebbe ad evitare le condizioni più severe che sarebbero invece legate a un piano di sostegno completo, mentre sarebbe attivabile il programma di acquisto bond della Banca centrale europea.

Vedi anche il nostro focus sulla “bad bank spagnola“.