Home Banche Sindrome Giapponese? “Anche la Bce seguirà la Fed”

Sindrome Giapponese? “Anche la Bce seguirà la Fed”

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 La moda del momento è la sindrome giapponese. Da più parti analisti ed economisti hanno affiancato la situazione economica nipponica degli anni ’90 a quella odierna in Usa. La deflazione, dicono, è il nemico numero uno. Bisogna fare dei distinguo. Per il Guardian ad esempio la situazione americana è peggiore. In primis perché la disoccupazione è al 9,7 per cento, contro il 3 per cento nel Giappone dell’epoca (oggi è poco sopra il 5). Poi perché le condizioni generali sono più gravi in termini di tasso di criminalità, sofferenza delle famiglie e difficoltà di trovare un impiego. Si parlava anche di Banche Zombie guardando a Tokio, perché non erano in grado di adempiere ai loro compiti e sostenere l’economia. Oggi la situazione è ribaltata. Il problema giapponese è tutto relativo all’acquisto del debito pubblico, per lo più in mano a investitori domestici. In testa i fondi pensione che presto non saranno in grado di garantire l’acquisto di bond per sostenere la previdenza di una popolazione sempre più vecchia. Le banche del Sol levante però al momento sanno fare il loro mestiere sostenendo il credito, i prestiti e le aziene. Al contrario di quelle americane, sempre più concentrate sui profitti da trading e sempre meno sui prestiti. Questo è il punto. Ma cosa farà la Fed per scongiurare l’arrivo della temuta deflazione? Uno spettro per la verità ancora lontano, seppur l’inflazione in discesa evidenzi questa tendenza. La Fed sta ripetendo l’errore che fece la Bank of Japan: stampa moneta per acquistare titoli di Stato. Non funzionò allora e potrebbe non funzionare adesso. Intanto, a Londra, un analista contattato da Fare Forex si aspetta che sul fronte europeo, nonostante i recenti dati macro siano confortanti, anche la Bce seguira la Fed: “Le due banche stanno combattendo la stessa battaglia”. Quindi acquisto di bond e quantative easing attesi per fine anno o almeno questo si mormora nella City.