Home Economia Sicurezza energetica, Gazprom si avvantaggia dalle rivolte

Sicurezza energetica, Gazprom si avvantaggia dalle rivolte

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 Il progetto per il gasdotto South Stream verrà presentato a fine aprile all’Unione europea, come annunciato oggi dal commissario europeo per l’Energia, Guenther Oettinger. E al momento le aziende che lo costruiranno a partire dal 2013 sembrano avvantaggiarsi dalla crisi energetica in Medio oriente. A guadagnarci, oltre alla compagnia italiana Eni, partner di prima linea nel consorzio, sarebbe soprattutto la capofila del progetto, la russa Gazprom, prima azienda energetica del Cremlino. Il suo amministratore delegato, Alexei Miller, gongola e non lo nasconde: “Gli sviluppi della situazione politica attuale aumentano l’attrattiva per il South Stream”. Il gasdotto che dalla Russia punta a portare il gas in Europa sulla base di contratti vincolati con Mosca, e non con prezzi decisi sul mercato spot dell’oro azzurro (oggi più bassi), “è ancora più attuale – ha detto Miller -, necessario e tempestivo”. Già lunedì Miller aveva invitato Ue e Italia a “una nuova riflessione sull’affidabilità delle forniture” dai paesi arabi. Monito che sottintendeva il primato della Russia come fonte di approvvigionamenti energetici sicura per il Vecchio continente, contro la politica di “diversificazione” portata avanti da Bruxelles. L’inizio della costruzione del gasdotto è previsto nel 2013.