Il rand sudafricano ha fatto registrare il secondo giorno consecutivo di ribassi: in pratica, sono ancora una volta gli Stati Uniti a influenzare gli scambi valutari, nonostante l’accordo raggiunto sul cosiddetto fiscal cliff, visto che ancora non esiste una intesa ben definita in merito al debito della prima economia mondiale. Di conseguenza, la domanda per gli assets finanziari più rischiosi si è notevolmente indebolita. La divisa africana a cui si sta facendo riferimento ha perso nel dettaglio 0,4 punti percentuali, attestandosi a quota 8,5205 nei confronti del dollaro americano presso la Borsa di Johannesburg.
In aggiunta, bisogna anche sottolineare come i rendimenti dei titoli obbligazionari in scadenza nel 2026 (nel mese di dicembre per la precisione) abbiano perso due punti base (-0,02%): il valore del debutto di tali bond era pari al 10,5%, mentre ora è giunto fino al 7,27%. In realtà, queste stesse obbligazioni erano tornate in rialzo la giornata precedente per la prima volta negli ultimi sei giorni, proprio grazie all’accordo sia al Senato che alla Camera americana sul “precipizio fiscale” (nel dettaglio, è stata scongiurata l’eliminazione di molti benefici fiscali in favore dei contribuenti). La moneta verde non poteva che vivere una giornata sugli scudi, tanto da aver guadagnato nei confronti di ben sedici controparti internazionali. Come hanno spiegato gli analisti sudafricani, le sfide sul fronte tributario sono ancora presenti e molto complicate, dunque devono essere risolte in qualche modo.
Gli assets maggiormente a rischio cominceranno per l’ennesima volta a vantare prezzi pieni di incertezza. Nel frattempo, anche il mercato azionario del paese emergente ha fatto registrare dei cambiamenti di rilievo. Volendo essere più precisi, il principale indice azionario è arretrato da un record positivo molto importante, soprattutto a causa dei titoli delle compagnie minerarie. Infine, si deve ricordare come un altro importante indice, vale a dire il Gsci di Standard & Poor’s, sia risultato in ribasso per la prima volta negli ultimi tre giorni.