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Scozia, G20 finanziario sul piatto Exit strategy e bonus

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 Cambiamento climatico, exit strategy e superbonus. Questi i temi sul tavolo del G20 dei ministri finanziari e dei banchieri centrali, al via oggi in Scozia. Presente anche il governatore della banca d’Italia Mario Draghi anche in veste  di presidente del Financial stability board.
Si discuterà di supervisione multilaterale e del modo di “mettere in atto il meccanismo destinato a verificare prontamente che nessuno prenda decisioni economiche di natura tale da favorire il ritorno alla crisi”.
Non è ancora chiaro quale sarà il ruolo del Fondo monetario internazionale (Fmi) in questa strategia e quali paesi dovranno sottoporre i loro conti alla sua attenzione.

Dalla Francia l’attacco più duro a banchieri e manager. Christine Lagarde, ministro delle finanze, promette battaglia e fa sapere ai colleghi che tutti devono “rendere conto in modo dettagliato del modo in cui i principi di remunerazione sono messi in atto nelle varie legislazioni”.

Per quanto riguarda l’exit strategy, invece, a farla da padrone saranno le banche centrali. L’ipotesi più probabile è che si torni su quanto detto a Pittsburgh: stop alle misure di stimolo quando sarà il momento. Questo è anche il segnale lanciato dalle banche centrali europee (Bce e BoE) dopo la decisione sui tassi di ieri. E la scelta della Fed di lasciare i saggi congelati ancora per un lungo periodo.