L’ingresso della Russia nel Wto è una strada tutta in discesa. Con la firma dell’intesa a Bruxelles tra il commissario Ue al commercio Karel De Gucht e il ministro russo per lo Sviluppo economico Elvira Nabiullina, la Federazione russa dopo 17 anni di negoziati potrà entrare a far parte dell’Organizzazione mondiale per il commercio, come altri 150 paesi. Era un’assenza pesante, soprattutto se si pensa che la Cina è già membro del Wto dagli anni ’90 ma di fatto non è una democrazia, o meglio, lo è sicuramente meno di quanto non sia la Russia, che negli ultimi anni con il “tandem” Putin-Medvedev ha fatto qualche passo avanti verso la democratizzazione del paese nel tentativo di modernizzare l’economia (lo scoglio principale per Mosca). “Abbiamo realizzato una svolta nell’ottica dell’ingresso della Russia nel Wto”, ha commentato il capo della Commissione Ue, José Manuel Barroso, che pensa a un’adesione reale l’anno prossimo. Il 2011 potrebbe diventare l’anno della promozione russa. E l’accordo di oggi segna il miglioramento delle relazioni con l’Europa che si accompagna a un’effettiva collaborazione commerciale più serrata: nei primi nove mesi del 2010 l’Ue si è attestato terzo partner commerciale per la Russia, dopo Usa e Cina, con una quota del 6 per cento delle esportazioni Ue e del 10 per cento dell’import (dati del Cremlino).