Il rublo non riesce a ritagliarsi un momento positivo da diverso tempo nell’ambito degli scambi valutari: circa un mese e mezzo fa, infatti, si registrava il terzo giorno di ribasso per il rublo, oggi invece l’indebolimento della moneta russa è stato capace di rendere vani i guadagni ottenuti negli ultimi tempi (il maggior rialzo degli ultimi quattro mesi per la precisione). In particolare, il deprezzamento è risultato evidente rispetto al paniere euro-dollaro a cui fa riferimento la banca centrale della federazione.
Volendo essere ancora più precisi, il rublo ha perso 0,5 punti percentuali nei confronti di questo “basket”, attestandosi in questa maniera a quota 34,6260 presso la Borsa di Mosca. La giornata di ieri, al contrario, era stata caratterizzata da un incremento pari a 1,1 punti percentuali, già un lontano ricordo. In aggiunta, bisogna anche aggiungere come la valuta in questione abbia perso lo 0,7% contro il dollaro americano (30,4140 rubli sono ora necessari), mentre la perdita rispetto all’euro si è fermata allo 0,3% (sono necessari 39,7860 rubli per ottenere un euro). Si sta pur sempre parlando della divisa ufficiale del principale paese al mondo per quel che concerne le esportazioni energetiche, ma il 2013 non è iniziato nel migliore dei modi.
Tra l’altro, perfino il petrolio greggio (il calo del petrolio trascina verso il basso anche il rublo), una delle principali voci dell’export russo (il crude oil), ha ceduto lo 0,3%, chiudendo a 92,89 dollari il barile. La banca centrale non è affatto intenzionata a modificare i momenti degli acquisti e delle vendite di valuta estera: questo vuol dire che gli orari rimarranno fermi alle dieci del mattino e alle sette di sera, dopo che la chiusura del trading relativo al rublo è stata estesa fino a dieci minuti prima di mezzanotte. Nel frattempo, i bond governativi russi in scadenza nel 2022 hanno visto scendere il loro rendimento di nove punti base (-0,09%).
