La volatilità del peso messicano è scesa ai suoi livelli minimi dell’ultimo anno, dopo che un record di flussi provenienti da investitori stranieri ha messo in luce come si vogliano sfruttare al massimo gli assets a maggior rendimento del paese: il valore in questione, il quale va a misurare la forza delle fluttuazioni della divisa centroamericana, è sceso per il quinto giorno consecutivo, attestandosi sui 9,03 punti percentuali presso la Borsa di Città del Messico. La percentuale appena menzionata non è altro che il livello più basso in assoluto dal luglio del 2011, almeno secondo quelli che sono i dati più accreditati. Intanto, il peso si è deprezzato di 0,2 punti percentuali, con una quotazione complessiva di 12,8484 per quel che concerne il confronto con il dollaro americano.
Lo scorso mese di settembre, appena terminato, è stato improntato invece ai rialzi della moneta messicana: in particolare, si può ricordare come proseguisse a gonfie vele il cammino del peso lo scorso 8 settembre, un trend confermato appena due settimane dopo, con il salvataggio della Spagna in grado di risollevarlo.
Si parlava di flussi da record in precedenza e in effetti i fondi mutualistici stranieri, quelli pensionistici e gli hedge found (i cosiddetti fondi speculativi) hanno raggiunto importi incredibili nel corso di questo 2012: ecco perché si è assistito a un rally molto esteso da parte del peso, tra i migliori performer valutari a livello internazionale. In questa maniera si è in parte compensata l’incertezza che grava sul Messico, tanto da far stabilizzare la divisa in maniera quasi perfetta. Il 2011 non era invece stato così brillante, ricordando la peggior performance conseguita tra i maggiori riferimenti dell’America Latina a causa della crisi del debito sovrano europeo. Un ultimo cenno lo meritano senza dubbio i rendimenti dei titoli obbligazionari denominati in valuta messicana: questi bond, in scadenza nel 2024, sono infatti cresciuti dello 0,01%.