La banca centrale della Repubblica Ceca ha deciso di mantenere il suo tasso di interesse principale molto vicino allo zero: la seconda recessione economica dal 2009 ad oggi è la causa principale di tale scelta, pertanto si sta discutendo parecchio se sia meglio indebolire la corona ceca o continuare con le condizioni di sostegno monetario. A fine settembre la corona ceca dava segni di ripresa, che cosa sta succedendo in questi ultimi giorni? Nel dettaglio, la Ceska Narodni Banka ha voluto fissare il tasso in questione allo 0,05%, circa tre quarti di punto percentuale al di sotto del benchmark dell’eurozona.
Il 2012 è già stato caratterizzato da ben tre riduzioni in questo senso, ora l’istituto di credito è incerto sulla strada da percorrere. Tra l’altro, i dubbi sono più che leciti, visto che la domanda interna è in fase di rallentamento, senza dimenticare che l’inflazione è a livelli preoccupanti. Diversi policy makers, tra cui lo stesso governatore Miroslav Singer, hanno fatto sapere che la banca potrebbe a breve vendere corone per attenuare le condizioni economiche. Il tasso di cambio di questa divisa, molto più basso rispetto alle ultime previsioni, sta in parte compensando gli sviluppi dell’andamento dei prezzi al consumo; Singer ha riconosciuto come esso sia un buon aiuto per quel che riguarda il momento finanziario attuale, ma i rischi non sono stati ancora debellati in maniera soddisfacente.
La moneta della Repubblica Ceca ha perso circa 2,7 punti percentuali rispetto all’euro dal 17 settembre scorso, vale a dire un giorno prima che il governatore annunciasse l’utilizzo da parte della banca dell’unità per i quantitative easing. La performance appena spiegata è la sesta peggiore in assoluto tra i principali mercati emergenti: gli ultimi scambi, inoltre, hanno messo in luce una perdita pari allo 0,2% rispetto all’euro presso la Borsa di Praga, un declino che potrebbe continuare negli ultimi giorni del 2012.