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Record sofferenze per le banche italiane

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 L’ultimo bollettino dell’Abi apporta nuove notizie negative per le sofferenze delle banche italiane. Stando a quanto affermato dal report dell’associazione, la dinamica dei prestiti a famiglie e imprese è inoltre stata negativa, con una contrazione del 3,3 per cento su base annua, e un calo di 2,5 punti percentuali per il solo mese di dicembre 2012. Dati che – ha affermato l’Abi – sono comunque “in linea con l’evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche, come pil e investimenti”.

Per quanto concerne l’ammontare totale dei prestiti alla clientela, il totale sarebbe stato di 1.919 miliardi di euro, per “un livello superiore all’ammontare complessivo della raccolta da clientela pari a 1.753 miliardi” * osserva l’associazione bancaria, che poi aggiunge come “l’eccedenza di prestiti rispetto alla raccolta è dunque di circa 166 miliardi” (vedi anche Draghi invita a migliorare l’economia reale)

La notizia più negativa è tuttavia sul fronte delle sofferenze lorde degli istituti bancari italiani, che nel corso del 2012 hanno raggiunto il livello record di quasi 125 miliardi di euro, 3,1 miliardi in più rispetto a novembre e +17,8 miliardi rispetto a fine 2011, segnando un incremento su base annua di circa il 16,6 per cento. Per quanto concerne la relazione con gli impieghi, le sofferenze risulterebbero pari al 6,3 per cento a fine 2012 (contro il 5,4 per cento di un anno prima). Le sofferenze al netto delle svalutazioni, invece, nel corso del mese di dicembre sarebbero risultate pari a quasi 64,3 miliardi di euro, circa 2,1 miliardi in più rispetto al mese precedente e quasi 12,9 miliardi di euro in più rispetto ai dati formalizzati alla fine 2011 (+25 per cento l’incremento annuo).

Infine, il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali si è collocato al 3,3 per cento alla fine dello scorso mese di dicembre, in incremento di più di 0,60 punti rispetto al 2,69 per cento rispetto alla fine del 2011 (vedi anche Reddito degli italiani in calo).

Vedremo, nelle prossime settimane, quale sarà l’evoluzione del contesto nazionale.