Se a fine settembre era stato il piano della Spagna a far volare il dollaro canadese, a distanza di quasi tre settimane di tempo Loonie sta continuando a rafforzarsi: le ultime contrattazioni rispetto alle principali controparti sono state importanti da questo punto di vista, grazie soprattutto alla pubblicazione del report americano sulle vendite al dettaglio, le quali sono cresciute oltre le attese lo scorso mese di settembre (il Canada rappresenta il maggior partner commerciale degli Stati Uniti). I guadagni nei confronti del dollaro americano erano finora venuti meno per via della caduta del petrolio, giunto ormai al di sotto di quota novanta dollari il barile (la nazione nordamericana vanta una delle principali esportazioni a livello internazionale).
La divisa in questione ha guadagnato lo 0,2% rispetto alla moneta verde, attestandosi in questa maniera a quota 97,81 centesimi presso il Toronto Stock Exchange. Di conseguenza, ora un dollaro canadese è in grado di acquistare 1,0224 dollari a stelle e strisce. Nel frattempo, anche l’indice Standard & Poor’s 500 ha fatto registrare un rialzo pari a 0,5 punti percentuali, una performance molto importante e di cui non si può non tenere conto. C’è anche da considerare il fatto che spesso le novità dell’eurozona hanno sospinto il dollaro canadese.
Un utile riferimento, poi, è quello dei titoli obbligazionari del paese nordamericano: nel dettaglio, la scadenza decennale ha messo a segno una piccola variazione al rialzo, con un rendimento dell’1,8%. Gli investitori che si affidano ai corporate bond canadesi, inoltre, stanno prolungando il rally per quel che concerne le compagnie che vantano un rating pari a BBB (il secondo livello della affidabilità discreta secondo Standard & Poor’s). Il settore immobiliare chiude idealmente il quadro che si sta descrivendo. In effetti, le vendite di abitazioni è cresciuta da 35.712 a 36.601 unità ad agosto, come ha opportunamente messo in luce la Canadian Real Estate Association.