Lo zloty non ha vissuto quest’ultima settimana in maniera positiva: le ultime rilevazioni statistiche, infatti, hanno messo in luce un indebolimento della valuta polacca, oltre al declino dei rendimenti dei titoli obbligazionari a due anni (si tratta di un record negativo). Tutto questo è stato causato, in particolare, dal fatto che Jan Winiecki è stato negli ultimi sette giorni il quarto banchiere centrale della Polonia a segnalare un taglio nei tassi di interesse. Volendo essere ancora più precisi, c’è da sottolineare come questa divisa si sia deprezzata di 0,2 punti percentuali, giungendo in questa maniera a quota 4,1020 zloty per ottenere un euro presso la Borsa di Varsavia.
Per quel che concerne i già ricordati bond biennali, poi, la discesa è giunta fino al 3,91%, come non accadeva da tantissimo tempo. Il prossimo mese di novembre dovrebbe essere quello decisivo per un ridimensionamento dei tassi, visto che vi sono delle proiezioni che ancora non convincono per quel che riguarda il tasso di inflazione e la crescita economica del paese. i commenti del Monetary Policy Council, inoltre, hanno confermato come i tagli dei tassi siano in procinto di concretizzarsi, come sottolineato da moltissimi analisti finanziari ed economisti.
Nel frattempo, la produzione industriale della nazione dell’Europa orientale è calata come non accadeva da oltre tre anni a settembre, mentre la crescita del lavoro aziendale continua ad essere stagnante, a testimonianza del rallentamento economico interno. La riduzione di novembre potrebbe avviare una sorta di ciclo breve, ma ci sono anche delle posizioni contrarie all’easing in questione. Oltre al già citato Winiecki, anche Zielinska-Glebocka e Glapinski rappresentano quei membri del consiglio che a settembre hanno votato contro il taglio dei tassi di interesse. La banca centrale polacca, l’unica dell’Unione Europea che nel 2012 ha aumentato i costi dei prestiti, ha mantenuto il suo tasso principale ai massimi dal 2009.