Come promesso nella precedente dichiarazione di politica monetaria, i funzionari della Fed hanno finalmente svelato le loro previsioni in materia di tassi di interesse. Questi i 4 punti fondamentali emersi al termine dell’ultima riunione del FOMC.
1.Tassi di interesse USA
Parecchi traders si aspettavano che la Fed ribadisse semplicemente il proprio impegno a mantenere i tassi in invariati fino a metà 2013, ma la banca centrale ha sorpreso il mercato rivelando di volerli bloccare al tasso di riferimento (ovvero a un minimo record) fino alla fine del 2014. Quindi, per più di due anni.
2. Prospettive economiche per il 2012 e il 2013
Si scopre che la Fed prevede una minore crescita economica per quest’anno e il prossimo, che si traduce in un deterioramento delle previsioni del PIL. Le stime scivolano da circa il 2,9% al 2,2% per il 2012. I funzionari della FED hanno inoltre tagliato le previsioni di crescita per il 2013: dalla precedente forbice (tra il 3,0% e il 3,5%) si è passati ad una forchetta compresa tra il 2,8% e il 3,2%. I funzionari della Fed, sottolineando i rischi persistenti nel mercato del lavoro, nel settore immobiliare, e nei mercati finanziari globali, hanno di fatto rintracciato le cause di tali prospettive poco confortanti.
3. Obiettivo ufficiale di inflazione al 2%
I funzionari della Fed hanno anche colto l’occasione per impostare formalmente il loro obiettivo di inflazione al 2%. A quanto pare, Big Ben vuole rassicurare i mercati che la banca centrale non permetterà che i prezzi al consumo crollino o aumentino in modo eccessivo nei prossimi due mesi. D’altra parte, Bernanke ha anche sottolineato che il 2% non rappresenta una sorta di linea di confine, di limite per l’inflazione. La Fed è disposta a lasciare che i prezzi crescano leggermente rispetto a tale obiettivo, se si abbattesse il tasso di disoccupazione. Si ricordi: basso tasso di disoccupazione di solito significa più soldi per i consumatori, quindi più domanda e, eventualmente, un rialzo dei prezzi al consumo.
4. La Fed e il QE
Sì, è vero! La Fed ha anche annunciato che, se necessario,comprerà più titoli: titoli di Stato, annunciando flessibilità rispetto alla propria sul programma di Quantitative Easing. La Fed potrebbe estendere il QE nel caso in cui i dati sul lavoro e sull’inflazione negli Stati Uniti non dovessero rivelarsi soddisfacenti. Per una banca centrale che promette chiarezza e trasparenza sulle proprie azioni, gli annunci della Fed sono ancora piuttosto vaghi. Eppure, sappiamo che la Fed non è certo l’Oracolo di Matrix. Nessuno può prevedere cosa accadrà domani, figuriamoci con due anni di anticipo, ma per ora almeno abbiamo un’idea della direzione generale sulle prossime decisioni della Fed in materia di politica monetaria.
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