Notizie ancora negative sull’andamento della produzione industriale italiana. Nel corso del mese di ottobre, infatti, il dato macroeconomico avrebbe registrato un calo del 6,2 per cento (dato corretto per effetti di calendario) su base annua e dell’1,1 per cento su base mensile. A comunicarlo è l’Istat, che in una nota ufficiale precisa come i dati del mese di ottobre 2012 siano rappresentativi del quattordicesimo calo tendenziale, aggiungendo altresì come il dato tendenziale grezzo segni invece un calo dello 0,3 per cento.
Ancora, l’Istituto nazionale di statistica rileva come nella media del trimestre agosto-ottobre l’indice ha registrato una flessione dello 0,5 per cento rispetto al trimestre immediatamente precedente e come nella media dei primi dieci mesi dell’anno la produzione industriale italiana sia diminuita del 6,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (qui invece il nostro approfondimento relativo al fatturato industriale italiano a settembre 2012).
Nella nota l’Istat afferma ancora come gli indici corretti per gli effetti di calendario abbiano registrato, nel corso del mese di ottobre 2012, delle variazioni tendenziali negative in tutti i raggruppamenti principali di industrie, con una diminuzione più marcata a riguardare i beni intermedi (-8,0 per cento). Cali significativi si registrano anche nei settori dei beni strumentali (-5,8 per cento), i beni di consumo (-5,5 per cento) e l’energia (-4,4 per cento).
Su base tendenziale, i settori dell’industria che risulterebbero essere in maggiore crescita sono quelli relativi alla fabbricazione di prodotti chimici (+1,1 per cento) e industrie alimentari, bevande e tabacco (+0,4 per cento), mentre il settore industriale che a ottobre 2012 ha registrato il calo più grave è stato quello della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-14,7 per cento).
Brutte notizie, infine, nel mercato auto, con la produzione degli autoveicoli che ad ottobre ha rilevato una flessione del 26,8 per cento, contro un calo complessivo dei primi dieci mesi dell’anno pari al 20,1 per cento.