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Previsioni tassi Fed 2012 – 2015

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 Come noto, la Federal Reserve ha scelto di lasciare i tassi di interesse di riferimento invariati in un livello tra 0 e 0,25 per cento. Il minimo storico del costo del denaro – toccato nell’oramai lontano dicembre 2008 – è stato pertanto ribadito dal Fomc, l’organo di politica monetaria della Fed. Il comunicato dell’organo afferma infatti come l’economia americana abbia “continuato ad espandersi a un passo moderato” nel corso degli ultimi mesi, ma la crescita dell’occupazione “è stata lenta” e “il tasso di disoccupazione è rimasto elevato”.

La decisione della Fed – osserva il quotidiano La Repubblica nella sua edizione online – “non è stata unanime, con il governatore della Fed di Richmond Jeffrey Lacker che è stato l’unico dei 12 membri del Fomc a esprimere parere contrario sia sull’acquisto di bond che sul linguaggio utilizzato per descrivere la durata delle azioni di stimolo. La banca centrale americana ha segnalato preoccupazioni sul fatto che “senza sufficienti politiche di accomodamento, la crescita economica potrebbe non essere abbastanza solida da generare un sostenuto miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro” e ha messo in luce che “i problemi dei mercati finanziari globali continuano a rappresentare un rischio significativo” per l’economia americana. Per questi motivi, la Fed ha dunque deciso di proseguire con il Qe3 varato a settembre (prevede l’acquisto di 40 miliardi di dollari di titoli garantiti da mutui) e di continuare fino a fine anno con il programma per allungare la maturazione dei titoli di stato in mano alla banca centrale (appunto la cosiddetta operazione twist)”.

Tra i punti positivi, la Fed ha segnalato evidenti miglioramenti del mercato immobiliari, e un incremento dell’inflazione dovuto soprattutto al rialzo dei prezzi dell’energia, sottolineando come “le aspettative sull’andamento di lungo termine dell’inflazione sono rimaste stabili”.

L’attenzione si sposta ora sulla prossima riunione dell’11 e del 12 dicembre, anche se difficilmente potranno esservi grandi sorprese.

Vedi anche la risposta della Fed alle critiche delle economie emergenti.