La teoria secondo cui durante i periodi di crisi le commodities tendono a salire velocemente viene ancora una volta confermata dai fatti ed anzi sul mercato parallelo delle materie prime c’è stata anche una sorta di anticipazione di quello che poi si è verificato sull’azionario mondiale.
Tolto il Dow Jones, che viaggia su un binario a parte viste le condizioni di ripresa positive degli Stati Uniti, gli altri indici importanti del mondo indietreggiano velocemente spinti dalla crisi dell’area Euro che rischia di assistere ad un secondo default nel giro di pochi mesi.
Dopo la Grecia, che ora non fa’ più discutere di se’, ora è il turno della Spagna, in difficoltà dopo il crollo di Bankia e la nazionalizzazione dell’istituto stesso da parte del Governo, che ora si appella direttamente alla Commissione Europea per ricevere aiuti monetari.
Durante l’ultimo periodo (circa 1 mese e mezzo) le commodities sono letteralmente schizzate verso l’alto, con il Wheat che da circa 600 punti si è portato sopra a 900 puntando direttamente al recupero dei 1000. Bene, anzi forse anche meglio ha fatto il Corn, che ora viaggia su quota 800 dopo una salita senza gap-up particolari. Le commodities alimentari sono quindi partite ormai ma ciò non toglie che se il movimento verrà confermato nel lungo termine allora assisteremo a nuove occasioni d’acquisto a prezzi migliori; un ritracciamento del 50% del range dell’ultimo mese farebbe scattare gli acquisti, che rilancerebbero a loro volta verso l’alto il mercato consolidando la tendenza rialzista.
Le previsioni per il mese di Luglio, che conta ancora 10 giorni utili per il trading, sono quindi positive; è atteso un ritracciamento (o l’avvio di un ritracciamento) che porterà una nuova occasione di acquisto sul mercato, a cui corrisponderà però un ulteriore affondo dei mercati azionari, o comunque una fase di stallo. In sostanza, dopo gli eventi recenti, la ripresa si allontana pericolosamente lasciando spazio ad una nuova fase di crisi dei mercati finanziari.