L’andamento di Euro/Dollaro nella giornata di ieri ha stupito tutti gli investitori con un balzo rialzista oltre i livelli di resistenza supportato da volumi crescenti. Il ribasso temporaneo che ha sfondato il supporto operativo è rientrato immediatamente per lanciare gli acquisti che nella seconda parte della giornata hanno portato il cambio a consolidare il livello raggiunto ieri senza troppa fatica.
Il cross conferma anche l’andamento rialzista delle medie mobili, alzando le aspettative di medio-lungo termine in relazione ai target attesi. Il ritorno verso 1.30 è ormai prossimo, ma la vera sfida è capire se la tendenza in corso è un consolidamento della forza dell’Euro o una vera e propria rivalutazione in grado di far tornare il cambio oltre quota 1,60 raggiunta qualche anno fa’. La crisi USA ha aiutato in quel periodo a consolidare la valuta Europea come la più forte del Mondo insieme al Dollaro USA, mentre ora a guidare la ripresa dell’Euro è unicamente la BCE, che giorno dopo giorno consolida la sua presenza sul mercato a sostegno dei Paesi membri ancora in difficoltà.
Gli investitori ci credono e seguono la tendenza; se però durante le contrattazioni di oggi il cambio dovesse sfiorare 1.2870 sarà facile assistere ad una fase di ribasso dovuta alle prese di profitto degli stop-loss. Anche se questo dovesse succedere, i presupposti per un close settimanale positivo non sarebbero intaccati; le aspettative cambierebbero però con un ritorno sotto quota 1.2770, in corrispondenza della media mobile a 100 ore. La discesa sotto a questo supporto dinamico, definito appunto dall’indicatore di tendenza, sarebbe il primo campanello di allarme per la tendenza in corso e costringerebbe gli investitori ai ripari o con una liquidazione parziale delle posizioni di lungo o con l’incremento dell’esposizione.