Sono sicuramente positive le previsioni sulla domanda europea di alluminio nel corso dei prossimi mesi. Stando a quanto affermano gli analisti di Bnp Paribas, infatti, nel corso del 2013 la crescita dei consumi sarà sicuramente contraddistinta da un segno positivo nel vecchio Continente, contribuendo a portare la richiesta globale in aumento di almeno 7 punti percentuali, con una proporzione che è pertanto superiore a quanto previsto per gli altri metalli.
Le previsioni di Bnp Paribas si allineano così con quelle del gigante internazionale Alcoa, che pure l’anno scorso aveva formulato delle stime divergenti rispetto a quelle elaborate dai tecnici dell’istituto di credito transalpino (Alcoa per il 2012 aveva stimato un incremento del 6 per cento, contro il 4,3 per cento previsto dalla banca).
Più pessimiste sono invece le elaborazioni compiute da Norsk Hydro, altro grande big nel comparto dell’alluminio. La società norvegese, tra i principali competitors di Alcoa, ha infatti stimato che la domanda globale di alluminio crescerà tra il 2 e il 4 per cento, con un incremento che risulterà essere penalizzato da un trend stabile che dovrebbe contraddistinguere il mercato comunitario dove – affermava pochi giorni fa il direttore finanziario Joergen Arentz Rostrup – “non si vedono cambiamenti nei fondamentali (…) L’Europa è in difficoltà esattamente come nell’autunno scorso. La domanda cinese è relativamente buona, ma è anche coperta dalla produzione locale” (vedi anche Comprare oro – febbraio 2013).
Secondo quanto afferma Klaus Kleinfeld, chief executive officer di Alcoa, invece, “vedremo sicuramente un rimbalzo”, anche se il tutto dipenderà dalle news provenienti sul fronte internazionale, visto e considerato che – aggiungeva il manager – “i grossi investitori basano le loro decisioni su notizie di macroeconomia“. Ad ogni modo, conclude il ceo, “non temiamo che gli investitori smettano di comprare metallo. Questo avverrà solo quando i tassi di interesse saliranno e dunque quando l’economia si sarà ripresa. Ci sarà quindi una compensazione grazie alla ripresa della domanda fisica di alluminio“.