L’Eurogruppo ha dato il via libera alla concessione di 39,5 miliardi di euro in favore della Spagna. Madrid metterà pertanto mano allo stanziamento utile per poter ricapitalizzare le proprie banche, con “accredito” entro la prossima settimana. I fondi dell’Eurozona serviranno principalmente a ricapitalizzare le quattro banche “note” (Bankia, Catalunyacaixa, Banco de Valencia e Novaglicia), i cui piani di ristrutturazione sono già stati approvati dall’antitrust europeo, e per finanziare la bad bank Sareb (2,5 miliardi di euro).
La tranche da 39,5 miliardi di euro rimane comunque una piccola boccata d’ossigeno in un mare di dramma sociale: nel Paese il tasso di disoccupazione è cresciuto ancora nel corso del mese di novembre, con il numero dei senza lavoro arrivato a 4,91 milioni di unità, e un incremento di 74.296 disoccupati (+ 1,54 punti percentuali) in un solo mese (e di 487.355 unità in poco meno di un anno).
Intanto, ricorda il quotidiano La Repubblica, “è stato fissato un nuovo Eurogruppo il 13 dicembre, a poche ore dall’inizio del Consiglio Ue, durante il quale si discuterà del risultato dell’operazione di “buy-back” del debito greco e la decisione formale sugli esborsi finanziari e dei negoziati per l’aiuto a Cipro (Nicosia ha bisogno di 17 miliardi di cui 10 per ricapitalizzare le banche). Il presidente uscente, Jean Claude Juncker, si è detto “fiducioso” che il “buy-back” funzionerà e così il ministro francese delle Finanza Pierre Moscovici: “Alla fine dell’operazione esamineremo la situazione, sembra che stia avvenendo in condizioni soddisfacenti”. A scanso di equivoci Moscovici ha precisato che nessuno dei ministri ha sollevato questioni sull’operazione lanciata dal governo greco e sulle sue condizioni. Il solo a parlare di qualche alternativa se il “Buy-back” non incontrasse il favore dei detentori di bond ellenici è stato l’olandese Jeroen Dijsselbloem: si tratta di una ulteriore riduzione dei tassi di interesse sui prestiti e un calo dei parametri di co-finanziamento per usare i fondi europei per singoli progetti”.
Situazione in stand by per Cipro.